DAI SENTIMENTI AGLI ALIMENTI

by Ribes

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1.
sto correndo molto veloce, ho mal di denti, un male atroce, dal dentista andrò e tutto sistemerò ma il male mi continua aumentare, sarà il canino, forse il molare, questo non lo so, fra un po’ lo scoprirò ma poi quando entro là, mi dice stia qua, si volti di la, mi spieghi cos’ha, non brontoli già! ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista estrae di qua, ottura di la, ma poi cosa faccia neanche lui lo sa e così ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista attacca di qua, rattoppa di la, non risolve nulla, ma c’è chi pagherà. sto tornando a casa incazzato, quel macellaio m’ha rovinato, ma lo depennerò, giuro lo cambierò e mentre pure l’anestesia, m’abbandonato, è andata via qualcuno troverò, stavolta lo sostituirò ma intanto sento già, il dente che fa cri e cra-cra, formicola già, fra un po’ scoppierà! ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista estrae di qua, ottura di la, ma poi cosa faccia neanche lui lo sa e così ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista attacca di qua, rattoppa di la, non risolve nulla, ma c’è chi pagherà.
2.
son con questa nuova donna la sto portando al mare m’ahime, forse è la solita donna che pensa solo a farmi pagare quest’estate voglio andare, dritto dritto, dritto verso il mare questa tipa è stra-tirata e pare che usi tacco e gonna anche per nuotare non la potrò sopportare, già mi sento mancare ma poi resisterò, al massimo la permuterò perché sto andando al mare dunque qualche tipa seria mi potrebbe anche capitare e infatti al mare, potrei davvero dovermi, volermi innamorare quest’estate al mare e la mia vita potrebbe, per sempre cambiare sempre qui con questa donna che ora però più serena, forse perché, nel suo splendido cervello lei pensa già a un elegante cena ma l’avevo già avvisata di venire da me già già mangiata, lei sentenzia dritti a Portofino e io per lo spavento quasi centro dritto un pino ha tutto tranne il cervello, è furba come un ombrello, ma la sopporterò, al massimo la permuterò, perché sto andando al mare dunque qualche tipa seria mi potrebbe anche capitare e infatti al mare, potrei davvero dovermi, volermi innamorare quest’estate al mare e la mia vita potrebbe, per sempre cambiare
3.
l'ultimo raggio, di sole, 3050 la terra muore voglio un altro mondo, un mondo migliore un mondo fatto, solamente d'amore io me ne andrò, dal punto limite un'altra vita, un altro sole, un altro sole sole sole io troverò un altro amore, un altro mondo un altro mondo mondo mondo io scoprirò e io non sarò, mai più solo, io spiccherò finalmente il volo, e nessuno qui, sarà più sicuro, moltitudini andran verso il faro
4.
premi, premi e riconoscimenti tutti pazzi per i nuovi talenti i capelli si strappano le genti ma qualcuno è avanti e già si strappa gli indumenti, dischi dischi vendono i talenti, c’è chi tra di loro è già arrivato a venti ma poi s’è fermato,non aveva più parenti e i negozianti di dischi sfiniti, affranti, assediati dai clienti chiedono a gran voce rifornimenti e i dischi di questi nuovi talenti, tu li senti risuonare un pò in tutte le emittenti e i discografici ora ricchi e contenti, qualcheduno è andato al mare qualcun altro s’è rifatto i denti stadi stadi, servono ai talenti, ormai i palazzetti non son sufficienti, ma c’è chi per loro chiede pure monumenti e i negozianti di dischi, stravolti, amaranti sognan di tornare a casa, almeno per la minestrina delle venti e i dischi di questi nuovi talenti, tu li senti risuonare un pò in tutte le emittenti e i discografici ora ricchi e contenti, qualcheduno è andato al mare qualcun altro s’è rifatto i denti e i dischi di questi nuovi talenti, tu li senti rimbombare in tutti gli appartamenti e i discografici mai così sorridenti, stringon forte i loro talenti come un ex-moglie i suoi alimenti negozianti in balia dei clienti nuovi talenti a corto di parenti discografici con cinquantotto denti ex-mogli incollate agli alimenti
5.
io studiavo a tutte le ore, studiavo di notte senza far rumore, un solo obiettivo diventare dottore pensavo al futuro, pensavo all’onore pensavo pensavo, pensavo al potere ma poi qualcosa, qualcosa andò male e divenni agricoltore, agricoltore … così andò ci crediate oppure no! destinato a essere dottore, destinato ad intascare, mi ritrovo col sedere qui seduto su un trattore, destinato a esser dottore, destinato a far l’amore, mi ritrovo qui ad arare, inzuppato di sudore com’ero sicuro dei miei intrallazzi, com’ero convinto non c’erano cazzi ma tra i nuovi amici conobbi due truzzi che mi ridussero a pezzi lasciai tutti i libri e andai in campagna trombai fino a far arrivar la cicogna da tutti parenti fui messo alla gogna perché sognavo la vigna, sognavo la vigna così andò ci crediate oppure no! destinato a essere dottore, destinato ad intascare, mi ritrovo col sedere qui seduto su un trattore, destinato a esser dottore, destinato a far l’amore, mi ritrovo qui ad arare, inzuppato di sudore
6.
Roma Caput Mundi, moltissimi anni fa, notizia sconvolgente che ancor nessuno sa sa, sa che il grande imperatore è dato ormai per disperso, non si trova da ore ma nessuno sa, se lui tornerà nel più grande sconforto è ormai la servitù, per non parlar del popolo nonchè dei sangue blu tutti sono qui in grande apprensione, Roma è tutta agitata, in preda a confusione, ma nessuno sa se lui tornerà Giulio Cesare è sparito, nessuno sa dire dove sia andato, nessuno sa dire che gli sia frullato in quella testa chi lo sa, Giulio Cesare è sparito, l'hanno visto uscire, uscire in infradito, occhi rossi e sguardo un poco alterato, soldi in tasca non ne ha dice Cleopatra io non l'ho visto più, da un mese non mi ama sarà un pochino giù, giù? Giù e cosa vuoi che sia, forse è andato al mare forse da sua zia ma nessuno sa, se lui tornerà dice il triumvirato, non serve essere in tre, di certo andremo avanti anche se lui non c'è lui, lui il grande e molto amato il grande condottiero nonchè uomo di stato, ma nessuno sa, se lui tornerà Giulio Cesare è sparito, nessuno sa dire dove sia andato, nessuno sa dire che gli sia frullato in quella testa chi lo sa, Giulio Cesare è sparito, l'hanno visto uscire, uscire in infradito, occhi rossi e sguardo un poco alterato, soldi in tasca non ne ha
7.
ore e ore che sono qui , qui davanti al mio pc, m’ero detto esco un po’, m’ancor qui incollato sto, perché io non ho tempo, io devo scaricare e poi chattare e poi cliccare e poi chissà! salvatemi, da da questo mio pc, dalle memorie e dall’hard disk, io da solo non ce la farò salvatemi, da da questo mio pc, da tutte le password, dai “social network”, io da solo non ce la farò questa vita mi va stretta, tutta virtuale tranne la bolletta son un tipo molto schivo tutto casa e sistema operativo ma non riesco più a staccare, io penso solo ai giga, a volte ai mega, aiuto aiuto esploderò! salvatemi, da da questo mio pc, dalle memorie e dall’hard disk, io da solo non ce la farò salvatemi, da da questo mio pc, da tutte le password, dai “social network”, io da solo non ce la farò salvatemi, separatemi, dividetemi disgiungetemi, convincetemi frapponetevi, ma vi prego scollegatemi!
8.
perso nel buio di uno scantinato, c’è un giradischi solo e disperato vive il ricordo di un grande passato, che non è mai più tornato perso nel freddo, di uno scantinato, c’è chi con disprezzo lo ha abbandonato gli ha detto “sei morto, tu sei il passato”, ma lui non s’è mai rassegnato ma un giorno un guardiano lo trovò, gli disse: “che hai fatto, che ti hanno fatto dimmi chi sei, solo chi sei!” sono un giradischi solo e disperato vorrei soltanto suonare per te, almeno un’ultima volta per te sono un giradischi solo e disperato, ti prego accendimi fallo per me, portami portami via, con te commosso il guardiano, trattenendo il fiato, promise che solo, mai l’avrebbe lasciato rimase a ascoltare, per ore e per ore provando emozioni, che aveva ormai scordato poi guardando il nuovo amico, accorato l’esortò ”non aver paura, non ti vergognare, dimmelo ancora, dimmi chi sei!” sono un giradischi solo e disperato vorrei soltanto suonare per te, almeno un’ultima volta per te sono un giradischi solo e disperato, ti prego accendimi fallo per me, portami portami via, con te ti prego accendimi, ti prego ascoltami, ti saprò regalare, emozioni infinite sensazioni insperate, son solo un giradischi ma portami via con te
9.
L'umiltà 05:13
son seduto qua, sopra la collina guardo la mia città, piango la sua rovina, arroganza, indifferenza l’attraversan di qua e di la una terra, dilaniata da odio guerra e rivalità regno ormai lontano di Sua Signora l’Umiltà oggi derisa e insultata costretta a lasciare per sempre la sua città ma io da qua , da sopra la collina, io la vedo già, ormai morente s’avvicina, viene verso di me a vedere l’ultima volta la sua città, poi felice morirà. venti di guerra attraversan la città, odio e vendetta da padroni la fan già è arrivata, l’han chiamata una nuova qualità, lei si chiama, è conosciuta con il nome di “Falsità”, insieme alla sorella, sua sorella “Crudeltà” e in mezzo a un tale scempio c’è chi ancor ricorda l’Umiltà si chiede dove sia e se mai ritornerà ma io da qua , da sopra la collina, io la vedo già, ormai morente s’avvicina viene verso di me a vedere l’ultima volta la sua città, poi felice morirà. ma forse qualcuno un giorno ma forse qualcuno un giorno ma forse qualcuno un giorno ma forse qualcuno un giorno ma forse qualcuno un giorno, la rimpiangerà, Lei visse e morì qua, il suo nome Umiltà
10.
una piccola rotella, in servizio presso un macchinario, dopo anni disse basta, disse basta e si fermò penso poi con fare serio, parlerò col macchinario, ponga fine al mio calvario mi ridia la libertà, il macchinario sogghignò, al gesto alquanto temerario e le disse “avvicinati e l’avrai”, lei si fidò e s’avvicinò, ma il macchinario inferocito la sbranò, e tra le altre rotelle infine il silenzio calò, ma durò solo un istante, poi tutte le rotelle si sfilaron via e il macchinario crollò e la rotella che sfidò, per prima il macchinario e che mai più indietro tornò, è ora un stella, che da lassù indicherà la via, la via della libertà che non c’è vita senza libertà così milioni di rotelle, come un fiume immaginario, poi si misero in cammino e attraversaron le città, si fermaron solo un attimo a guardare il sole, che nessuna tra di loro aveva visto mai, poi oltre l’orizzonte, ognuna prese la sua via e non si rividero mai più e la rotella che sfidò, per prima il macchinario e che mai più indietro tornò, è ora un stella, che da lassù indicherà la via, la via della libertà che non c’è vita senza libertà

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released July 21, 2019

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