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1. |
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sto correndo molto veloce, ho mal di denti,
un male atroce, dal dentista andrò e tutto sistemerò
ma il male mi continua aumentare, sarà il canino,
forse il molare, questo non lo so, fra un po’ lo scoprirò
ma poi quando entro là, mi dice stia qua, si volti di la,
mi spieghi cos’ha, non brontoli già!
ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista
estrae di qua, ottura di la, ma poi cosa faccia neanche lui lo sa
e così ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista
attacca di qua, rattoppa di la, non risolve nulla, ma c’è chi pagherà.
sto tornando a casa incazzato, quel macellaio
m’ha rovinato, ma lo depennerò, giuro lo cambierò
e mentre pure l’anestesia, m’abbandonato, è andata via
qualcuno troverò, stavolta lo sostituirò
ma intanto sento già, il dente che fa cri e cra-cra,
formicola già, fra un po’ scoppierà!
ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista
estrae di qua, ottura di la, ma poi cosa faccia neanche lui lo sa
e così ho ho ho, ho litigato, co co co, col mio dentista
attacca di qua, rattoppa di la, non risolve nulla, ma c’è chi pagherà.
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2. |
E infatti al mare
04:57
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son con questa nuova donna
la sto portando al mare
m’ahime, forse è la solita donna
che pensa solo a farmi pagare
quest’estate voglio andare,
dritto dritto, dritto verso il mare
questa tipa è stra-tirata e pare
che usi tacco e gonna anche per nuotare
non la potrò sopportare, già mi sento mancare
ma poi resisterò, al massimo la permuterò
perché sto andando al mare dunque
qualche tipa seria mi potrebbe anche capitare
e infatti al mare, potrei davvero
dovermi, volermi innamorare
quest’estate al mare e la mia vita
potrebbe, per sempre cambiare
sempre qui con questa donna
che ora però più serena,
forse perché, nel suo splendido cervello
lei pensa già a un elegante cena
ma l’avevo già avvisata di venire da me
già già mangiata, lei sentenzia dritti a Portofino
e io per lo spavento quasi centro dritto un pino
ha tutto tranne il cervello, è furba come
un ombrello, ma la sopporterò, al massimo la
permuterò, perché sto andando al mare dunque
qualche tipa seria mi potrebbe anche capitare
e infatti al mare, potrei davvero
dovermi, volermi innamorare
quest’estate al mare e la mia vita
potrebbe, per sempre cambiare
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3. |
L'ultimo raggio di sole
05:26
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l'ultimo raggio, di sole, 3050 la terra muore
voglio un altro mondo, un mondo migliore
un mondo fatto, solamente d'amore
io me ne andrò, dal punto limite
un'altra vita, un altro sole,
un altro sole sole sole io troverò
un altro amore, un altro mondo
un altro mondo mondo mondo io scoprirò
e io non sarò, mai più solo, io spiccherò
finalmente il volo, e nessuno qui,
sarà più sicuro, moltitudini andran verso il faro
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4. |
Nuovissimi talenti
05:36
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premi, premi e riconoscimenti
tutti pazzi per i nuovi talenti
i capelli si strappano le genti
ma qualcuno è avanti e già si
strappa gli indumenti, dischi
dischi vendono i talenti, c’è chi
tra di loro è già arrivato a venti
ma poi s’è fermato,non aveva più
parenti e i negozianti di dischi
sfiniti, affranti, assediati dai clienti
chiedono a gran voce rifornimenti
e i dischi di questi nuovi talenti,
tu li senti risuonare un pò in tutte
le emittenti e i discografici ora ricchi
e contenti, qualcheduno è andato al
mare qualcun altro s’è rifatto i denti
stadi stadi, servono ai talenti, ormai
i palazzetti non son sufficienti, ma
c’è chi per loro chiede pure monumenti
e i negozianti di dischi, stravolti, amaranti
sognan di tornare a casa, almeno per la
minestrina delle venti
e i dischi di questi nuovi talenti, tu li
senti risuonare un pò in tutte le emittenti
e i discografici ora ricchi e contenti,
qualcheduno è andato al mare qualcun altro
s’è rifatto i denti e i dischi di questi nuovi
talenti, tu li senti rimbombare in tutti gli
appartamenti e i discografici mai così
sorridenti, stringon forte i loro talenti
come un ex-moglie i suoi alimenti
negozianti in balia dei clienti
nuovi talenti a corto di parenti
discografici con cinquantotto denti
ex-mogli incollate agli alimenti
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5. |
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io studiavo a tutte le ore, studiavo
di notte senza far rumore, un solo
obiettivo diventare dottore
pensavo al futuro, pensavo all’onore
pensavo pensavo, pensavo al potere
ma poi qualcosa, qualcosa andò male
e divenni agricoltore, agricoltore …
così andò ci crediate oppure no!
destinato a essere dottore, destinato
ad intascare, mi ritrovo col sedere qui
seduto su un trattore, destinato a esser
dottore, destinato a far l’amore, mi
ritrovo qui ad arare, inzuppato di sudore
com’ero sicuro dei miei intrallazzi,
com’ero convinto non c’erano cazzi
ma tra i nuovi amici conobbi due truzzi
che mi ridussero a pezzi
lasciai tutti i libri e andai in campagna
trombai fino a far arrivar la cicogna
da tutti parenti fui messo alla gogna
perché sognavo la vigna, sognavo la vigna
così andò ci crediate oppure no!
destinato a essere dottore, destinato
ad intascare, mi ritrovo col sedere qui
seduto su un trattore, destinato a esser
dottore, destinato a far l’amore, mi
ritrovo qui ad arare, inzuppato di sudore
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6. |
Giulio Cesare è sparito
05:08
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Roma Caput Mundi, moltissimi anni fa,
notizia sconvolgente che ancor nessuno sa
sa, sa che il grande imperatore è dato ormai
per disperso, non si trova da ore
ma nessuno sa, se lui tornerà
nel più grande sconforto è ormai la servitù,
per non parlar del popolo nonchè dei sangue blu
tutti sono qui in grande apprensione, Roma è
tutta agitata, in preda a confusione, ma nessuno
sa se lui tornerà
Giulio Cesare è sparito, nessuno sa dire
dove sia andato, nessuno sa dire che gli sia frullato
in quella testa chi lo sa, Giulio Cesare è sparito,
l'hanno visto uscire, uscire in infradito, occhi rossi
e sguardo un poco alterato, soldi in tasca non ne ha
dice Cleopatra io non l'ho visto più, da un mese non
mi ama sarà un pochino giù, giù? Giù e cosa vuoi
che sia, forse è andato al mare forse da sua zia
ma nessuno sa, se lui tornerà
dice il triumvirato, non serve essere in tre,
di certo andremo avanti anche se lui non c'è
lui, lui il grande e molto amato il grande
condottiero nonchè uomo di stato,
ma nessuno sa, se lui tornerà
Giulio Cesare è sparito, nessuno sa dire
dove sia andato, nessuno sa dire che gli sia frullato
in quella testa chi lo sa, Giulio Cesare è sparito,
l'hanno visto uscire, uscire in infradito, occhi rossi
e sguardo un poco alterato, soldi in tasca non ne ha
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7. |
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ore e ore che sono qui , qui
davanti al mio pc, m’ero detto
esco un po’, m’ancor qui incollato
sto, perché io non ho tempo,
io devo scaricare e poi chattare
e poi cliccare e poi chissà!
salvatemi, da da questo mio pc,
dalle memorie e dall’hard disk,
io da solo non ce la farò
salvatemi, da da questo mio pc,
da tutte le password, dai
“social network”, io da solo
non ce la farò
questa vita mi va stretta, tutta
virtuale tranne la bolletta
son un tipo molto schivo tutto
casa e sistema operativo
ma non riesco più a staccare,
io penso solo ai giga,
a volte ai mega, aiuto aiuto
esploderò!
salvatemi, da da questo mio pc,
dalle memorie e dall’hard disk,
io da solo non ce la farò
salvatemi, da da questo mio pc,
da tutte le password, dai
“social network”, io da solo
non ce la farò
salvatemi, separatemi, dividetemi
disgiungetemi, convincetemi
frapponetevi, ma vi prego
scollegatemi!
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8. |
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perso nel buio di uno scantinato,
c’è un giradischi solo e disperato
vive il ricordo di un grande passato,
che non è mai più tornato
perso nel freddo, di uno scantinato,
c’è chi con disprezzo lo ha abbandonato
gli ha detto “sei morto, tu sei il passato”,
ma lui non s’è mai rassegnato
ma un giorno un guardiano lo trovò, gli disse:
“che hai fatto, che ti hanno fatto
dimmi chi sei, solo chi sei!”
sono un giradischi solo e disperato
vorrei soltanto suonare per te,
almeno un’ultima volta per te
sono un giradischi solo e disperato,
ti prego accendimi fallo per me,
portami portami via, con te
commosso il guardiano, trattenendo il fiato,
promise che solo, mai l’avrebbe lasciato
rimase a ascoltare, per ore e per ore
provando emozioni, che aveva ormai scordato
poi guardando il nuovo amico, accorato l’esortò
”non aver paura, non ti vergognare,
dimmelo ancora, dimmi chi sei!”
sono un giradischi solo e disperato
vorrei soltanto suonare per te,
almeno un’ultima volta per te
sono un giradischi solo e disperato,
ti prego accendimi fallo per me,
portami portami via, con te
ti prego accendimi, ti prego ascoltami,
ti saprò regalare, emozioni infinite
sensazioni insperate, son solo un giradischi
ma portami via con te
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9. |
L'umiltà
05:13
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son seduto qua, sopra la collina
guardo la mia città, piango la sua
rovina, arroganza, indifferenza
l’attraversan di qua e di la
una terra, dilaniata
da odio guerra e rivalità
regno ormai lontano
di Sua Signora l’Umiltà
oggi derisa e insultata
costretta a lasciare per
sempre la sua città
ma io da qua , da sopra la collina,
io la vedo già, ormai morente
s’avvicina, viene verso di me
a vedere l’ultima volta
la sua città, poi felice morirà.
venti di guerra attraversan la città,
odio e vendetta da padroni la fan già
è arrivata, l’han chiamata una nuova
qualità, lei si chiama, è conosciuta
con il nome di “Falsità”, insieme alla
sorella, sua sorella “Crudeltà”
e in mezzo a un tale scempio
c’è chi ancor ricorda l’Umiltà
si chiede dove sia e se mai ritornerà
ma io da qua , da sopra la collina,
io la vedo già, ormai morente s’avvicina
viene verso di me a vedere l’ultima volta
la sua città, poi felice morirà.
ma forse qualcuno un giorno
ma forse qualcuno un giorno
ma forse qualcuno un giorno
ma forse qualcuno un giorno
ma forse qualcuno un giorno, la rimpiangerà,
Lei visse e morì qua, il suo nome Umiltà
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10. |
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una piccola rotella, in servizio
presso un macchinario, dopo anni
disse basta, disse basta e si fermò
penso poi con fare serio, parlerò col
macchinario, ponga fine al mio calvario
mi ridia la libertà, il macchinario
sogghignò, al gesto alquanto temerario
e le disse “avvicinati e l’avrai”, lei si
fidò e s’avvicinò, ma il macchinario
inferocito la sbranò, e tra le altre rotelle
infine il silenzio calò, ma durò solo un
istante, poi tutte le rotelle si sfilaron via
e il macchinario crollò
e la rotella che sfidò, per prima
il macchinario e che mai più indietro
tornò, è ora un stella, che da lassù
indicherà la via, la via della libertà
che non c’è vita senza libertà
così milioni di rotelle, come un fiume
immaginario, poi si misero in cammino
e attraversaron le città, si fermaron solo
un attimo a guardare il sole, che nessuna
tra di loro aveva visto mai, poi oltre
l’orizzonte, ognuna prese la sua via
e non si rividero mai più
e la rotella che sfidò, per prima
il macchinario e che mai più indietro
tornò, è ora un stella, che da lassù
indicherà la via, la via della libertà
che non c’è vita senza libertà
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